Riccardo Mazzei, poesia, poesie

Riccardo Mazzei, scritti in versi

Sogno o due

 
Le scale si avvolgono
nella casa e con noi
né stanchi né felici in ovatta
- entusiasmo, tensione -
questa architettura che si dispiega
mentre inseguiamo,
su per i molti scalini, cavedi, stanzupole
qualcheduno che era qui,
era in giardino. Ma poi;
finchè si vede
un bambino sulle morbide plastiche,
nettato in silenzio.
Con ovvietà estrude
dell'altro, e tu ne empi
una tasca rigonfia - con tanto
di zampine un pollo disossato,
rosa molle - il gesto della disperazione, e
"Cosa ti spingeva!?" si pensa, si dice forzando un "Che scriterio!"
io, tua madre
ci chiamiamo in causa.
Sulla panchina infine
si attutisce la luce e ti chiedo, dopo molte parole confuse
di sbieco sulla strada del tutto opaca buia e altrove,
se le hai le chiavi tu di qui,
- portone francese -
sperando sulla tua bocca,
ed il risveglio.