Riccardo Mazzei, poesia, poesie

Riccardo Mazzei, scritti in versi

 
Ma che azzurro-ori e contorni matita nera all'iridi,
ormai è la sera che si fermano le giostre.
Ieri era l'istante
in cui intingesti il viso nelle tinte elettriche,
ne ricordi le campane, i richiami, i cicalecci.
Residuano rimestati battiti di motori
fumi freddi di frittelle
canzonette e umidità.

La struttura della meraviglia non è che materia
scompaginata:
gondole, vetture, tazze, razzi
coccinelle
mentre bruni dorsi arcuati
e belle braccia
le guidano a impilarsi e scomparire.

Negli occhi
di un orso immobile
riverso su un fianco, sorridente, ivi
si cerchi testimonianza.