Riccardo Mazzei, poesia, poesie

Riccardo Mazzei, scritti in versi

Il ciclista ubiquo

 
Il precipitarsi di ogni cosa e dove,
e ivi Matteo, ad assaltare con pace però di letterato,
a rimestare coi pedali,
a lanciare il naso quieto oltre l'ostacolo,
- archi, rotonde, portici -
ad uno ad uno, che egli schiva di sbieco,
plotoni, legioni ordinate,
in barba ai codici urbanistici, storici
e geografici.
Lui sferraglia in cento fiumane
nella sua immanente visione delle cose
per la quale Milano e Novara si iscrivono e serpeggiano
nella costellazione del biciclo.

Si legge su un appunto a matita:
"Una caduta di foglie: aspetterò
che lì rinasca la città" e "Accanto al fiume nero
le risaie migliori"
e anche "A ogni metro
è un insorgere di precordi".

Solo dopo il clac della catena è oltre il congedo da ogni fibra,
già torpido sul treno
di ogni sera,
di ogni mattina.